Certificare e tracciare: i primi passi per la crescita
Brand reputation

Fidelizzazione

Controllo

Veridicità

Le frodi e gli illeciti
Le frodi e i reati alimentari, in Italia, sono cresciuti nel 2018 del 59%. Basti pensare che un italiano su cinque ha acquistato cibo contraffatto, avariato o alterato (17%). Non sarebbe sbagliato collegare questo dato preoccupante con una crescita delle mafie agroalimentari, un business stimato di 24,6 miliardi.
Nel report dell’ICQRF (dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) vengono elencati i principali illeciti avvenuti nel settore lattiero-caseario, 2019 (leggi il report completo). Scopriamo insieme i punti essenziali:
- Formaggi generici, e talora anche formaggi a DOP, contenenti conservanti non consentiti o non dichiarati;
- Formaggi bufalini, pecorini e caprini risultati all’analisi aggiunti di latte vaccino;
- Latte con percentuale di sostanza grassa non conforme al dichiarato;
- Violazioni delle norme di etichettatura e presentazione dei prodotti lattiero caseari per omissione di indicazioni obbligatorie, tra le quali l’indicazione dell’origine geografica del latte, e per impiego ingannevole delle denominazioni di origine;
- Mancata adozione di idonei sistemi di tracciabilità dei prodotti lattiero-caseari;
- Formaggi DOP non conformi al disciplinare di produzione.
Presentare prodotti con alle spalle un meccanismo di certificazione certa, rilancia economicamente le imprese agricole. Togliere i dubbi ai clienti significa aumentare i consumi. Quasi il 70% dei consumatori è influenzato dalla trasparenza e dalla tracciabilità, ed è disposto a pagare un prezzo in più per prodotti garantiti. L’approvazione da parte dei clienti di soluzione alternative di garanzia porterà man mano altre aziende nel settore alimentare ad adottare soluzioni di tracciabilità.
Nuove esigenze a cui adeguarsi
Dal mercato è richiesto un nuovo modo di produrre. Si cercano prodotti ad alto valore aggiunto che, oltre a salvaguardare la salute, offrano maggiori informazioni sulle materie prime impiegate e sui processi produttivi. Ciò emerge da uno studio di IPSOS del 2017: il consumatore è cambiato. Agli inizi del 2020 questa tendenza non solo si mantiene stabile, ma si è rafforzata. Cosa cerca nello specifico il consumatore dei nostri tempi (IPSOS 2017):
• Garanzia sull’origine delle materie prime,
• Prodotti locali e con legami con il territorio
• Garanzia della tracciabilità e sostenibilità ambientale dei prodotti e dei processi produttivi,
• Prodotti con connotati etici (ad esempio attenzione al benessere degli animale)
• Prodotti salutistici e orientati al benessere.
I prodotti ottenuti dalla razza ovina Valle del Belice si prestano a tutti questi punti: il luogo di produzione gode di condizioni climatiche uniche, l’allevamento è semi-intensivo e viene applicata una tecnologia di produzione antica ma sapiente, legata all’uso di strumenti della tradizione.

Prodotti
lattiero-caseari

Analisi parametri con sensori (IoT)

Maggiore sicurezza e guadagni di filiera
Benefici concreti
Nella filiera lattiero-caseario, e nel agroalimentare in generale, i benefici riscontrati dall’implementazione di soluzioni per la tracciabilità digitale sono una riduzione dei costi di gestione delle scorte, una riduzione degli sprechi alimentari e il consolidamento dei rapporti di filiera. Parliamo inoltre della protezione del marchio e della sua immagine, anche grazie a un meccanismo che incentiva la sostenibilità e riduce gli sprechi. I vantaggi della tracciabilità sono consistenti. Tra questi la disposizione di preziosi dati da strutturare per analisi di mercato o per promuovere campagne marketing, consci di valorizzare una gamma di prodotti che dal punto di vista produttivo e del gusto hanno pochi rivali.
Monitorare il flusso del prodotto, misurare le fasi produttive, capire dove si può fare di più, aumenta considerevolmente l’efficienza della catena di approvvigionamento. In Italia, la tracciabilità nella maggioranza dei casi è recepita e gestita in quanto norma legislativa da rispettare: ancora poco diffusa è la cosiddetta “tracciabilità evoluta”. Armonizzare e semplificare la catena di distribuzione significa andare incontro alle disposizioni sempre più severe in materia di controllo.